La chiesa di San Francesco del Prato rappresenta uno dei più insigni monumenti dell’arte gotico-francescana dell’Emilia.
L’inizio della costruzione si fa risalire tra il 1240-1250 ma viene espressamente menzionata per la prima volta solo nel 1298.
La chiesa, con l’annesso convento, costituiscono il primo insediamento Francescano a Parma, precedente al nucleo dell’Annunziata.
In seguito alla soppressione napoleonica del 1810 chiesa e convento vennero trasformati in casa di reclusione, via via ampliata e trasformata nel tempo.
Dal 1900 al 1924 vi prestò il servizio di Cappellano Padre Lino e dopo la sua morte a suo ricordo i carcerati vollero collocare nello scalone di ingresso alle celle del primo piano una grande targa marmorea con busto in bronzo. Qui e nel contiguo convento il carcere rimase attivo fino al 1992. Il complesso veniva poi trasferito all’Università di Parma che nel 2017 riconsegnava la chiesa al Demanio. Nel febbraio 2018 la Diocesi di Parma ne otteneva l’uso, coinvolgendo l’intera città nelle operazioni di restauro che hanno portato al ripristino delle sue funzioni liturgiche, officiate dai Francescani. Mentre il convento è oggi di pertinenza dell’Università degli Studi di Parma, che sta procedendo al suo graduale recupero a scopi didattici.